L’opera, realizzata in gesso dipinto alla fine del XIX secolo, presenta un’attestazione di un modello diffuso a partire dalla fine del XVI secolo di cui sono testimonianza le opere conservate nel Museo della Chiocciola e nel Palazzo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. L’esigenza del culto privato nel confronti della Madonna di Provenzano ha reso necessario, anche al fine di soddisfare le numerose richieste, della creazione di uno
stampo dal quale veniva realizzata la scultura. L’operosità delle botteghe nella produzione di calchi o modelli sono la testimonianza della straordinaria divulgazione riferita alla devozione nei confronti della Madonna, una devozione che ben si inserisce nel novero di un iter consolidato legato ai fenomeni cultuali mariani.