Il tabernacolo raffigurante la Madonna con il Bambino è oggi, dopo l’intervento di restauro, in buono stato di conservazione. Precedentemente, il bassorilievo si portava addosso i segni della sua storia passata, che ne avevano stravolto il suo aspetto. Manomissioni, ridipinture ed ex voto nascondevano le caratteristiche del tempo in cui era stato creato: in particolare, uno strato corposo di vernice colorata -applicato forse già nella prima metà del Novecento- ne deformava lo stile originario con cui lo scultore lo aveva plasmato. Fortunatamente, dopo aver rimosso vari strati di interventi più antichi -stesi per rinfrescare il pigmento dell’opera o per il mutamento del gusto-, si è potuta constatare anche la presenza della cromia originale. Una volta che il bassorilievo è stato liberato dalla stratificazione degli interventi del passato, si sono disvelate anche le sue forme senza distorsioni. Questo ha permesso di riconoscere le peculiarità culturali quattrocentesche del manufatto: i volti delicati della Vergine e del Bambino presentano delle sottigliezze raffinate e precise, che richiamano le soluzioni dell’esemplare marmoreo- di stesso soggetto- conservato all’Ermitage, attribuito allo scultore fiorentino Antonio Rossellino.