La rivista settimanale “La Festa: rivista illustrata della famiglia italiana”, pubblicata dalla casa editrice Cardinal Ferrari tra il 1929 e il 1934, presentava una varietà di contenuti che spaziavano da racconti a articoli sulla cristianità, le innovazioni tecnologiche, l’economia, la moda e l’arte.

Nel primo centenario della morte di L. Beethoven (26 marzo 1827- 10 aprile 1927), la Festa dedica un intero numero al musicista tedesco mettendone in luce anche alcuni aspetti umani, senz’altro meno noti.
L’articolo è corredato da moltissime fotografie come quelle della casa in cui nacque nel 1770 a Bonn, il primo organo che suonò da bambino e dipinti che lo ritraggono come il popolare quadro del pittore, Leonello Balestrieri (Cetona, 12 settembre 1872- 24 ottobre 1958). Il Balestrieri fu uomo molto vicino a Beethoven, che nel 1896 esordisce all’esposizione al Salon des artistes français con En attendant la gloire,  nel 1900 raggiunge una rilevante notorietà di critica e pubblico con l’opera Beethoven  premiata con una medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi e l’anno successivo fu uno dei protagonisti molto discussi della Biennale di Venezia. L’enorme successo di pubblico e di critica deriva dalla non comune capacità di mettere sulla tela i propri sentimenti, una memoria degli insegnamenti del pittore napoletano Domenico Morelli.

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