Base lunata a gradini, ai lati della quale stanno due cherubini ad ali aperte. Dietro di essi si imposta un ornato a volute che termina lungo i lati della parte posteriore del reliquiario, costituita da un pannello di forma rettangolare rivestito di velluto rosso con ricami policromi. Anteriormente è posta una croce con i bracci in vetro entro i quali si trovano varie reliquie. La croce è ornata da pietre e decorazioni vegetali. L’oggetto è sormontato da una corona con croce sommitale. Sui cartigli delle reliquie è scritto: “Ex spina Corona D./ Ex Clavo et Lancea D./ Ex Arundine D. N./ Ex purpura D. N. J. C./ Ex Linteo D. N. J. C./ Ex fune D. N. J. C./ Ex Spongia, et Veste […]/ Ex Columna Flag. D. N. J. C./ Ex lapide supra quo sedenti D. N. J. C. Spinea Coron. imposita fuit/ Ex Terra Antri in Hortu Getsemani ubi D. N. J. C. Sudavit Sanguin.” Si tratta di un arredo che riflette pienamente, come dimostrano la struttura d’insieme e l’ornamentazione, il gusto tardo settecentesco con un eclettismo forse già ottocentesco. L’iscrizione documentaria fatta sui cartigli delle reliquie è fatta a penna, in corsivo.