La storia di questo reliquiario è strettamente legata alla storia della famiglia Chigi e nello specifico proprio a colui che salirà al soglio pontificio con il nome di Alessandro VII. L’oggetto infatti è stato inviato da Roma dallo stesso papa nell’aprile del 1655, anno della sua elezione, al Refugio dove risiedeva la nipote Angela.
L’oggetto, a forma di tempietto architettonico esagonale, poggia su piedini in ebano ed è intervallato agli angoli da colonnette in alabastro. Una lamina d’argento con decorazioni cesellate a motivo floreale orna l’insieme. Sulla faccia anteriore, in basso, è presente lo stemma Chigi – Della Rovere sormontato da cappello cardinalizio. Sulla parte superiore il reliquiario è provvisto di copertura a cupola svasata, su ogni lato della quale è inserita una pietra in vetro e agli angoli compaiono quattro statuine dorate di figure femminili con in mano la palma simbolo del martirio. La copertura termina con corona sormontata da croce. Il reliquiario contiene la testa di san Fabio martire, santo che porta lo stesso nome di battesimo di papa Alessandro VII. Negli scudi alla base sta l’incisione: “CAPUT – SANCTII – FABII – MART”. Lo stemma cardinalizio fa pensare che la data di esecuzione dell’opera risalga agli anni di cardinalato del papa ovvero tra il 1652 e il 1655.