Due gambe con piedini di forma circolare sormontati da un elemento quadrato e una leggera cornice dipinta. Al di sopra un motivo “a rocchetto” con base modanata e con al centro una striscia dorata. Il corpo dell’oggetto è costituito da una fascia con cornice sagomata e un elemento mistilineo intagliato al di sotto, ambedue di colore blu, decorati con motivi vegetali stilizzati dorati. Ai lati della fascia due corpi aggettanti a forma di parallelepipedo con l’apertura per le assi orizzontali del cataletto. Al di sopra due colonne gialle a finto marmo con base sagomata e capitello sagomato e aggettante. Sopra elemento a dado con cornice aggettante e motivo apicale ad anfora con sottile fascia al centro. La parte superiore, centinata, termina al centro con due motivi “a ricciolo” con profilo aggettante dorato. Il dipinto è inserito in una cornice centinata. Raffigura “Sant’Agostino”. Il dipinto sembra riferibile a scuola senese tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII, in un ambito vicino a Ventura Salimbeni e Francesco Vanni, come si evince anche dall’analisi delle altre testate dipinte del cataletto, decorate secondo il tradizionale uso senese. L’iconografia indica una provenienza dal convento di Santa Maria Maddalena.